Cronache di un pandoro

Ciao a tutti!
Spero abbiate trascorso un sereno Natale in compagnia dei vostri cari :)
Oggi vi racconto, più che propongo, della mia (dis)avventura nella realizzazione del pandoro.
Ma iniziamo con ordine: il mio lm, gentilmente ceduto dal Maestro Giorilli è gloriosamente inacidito nella bella Milano, mentre avevo gettato quello che avevo polverizzato e riposto in freezer.
A fine novembre ho riiniziato a cercare di produrlo ma niente. Ci ho riprovato a metà dicembre e ancora niente: sarà il freddo, sarà l'escursione termica... ci ho rinunciato in previsione di rifarlo quando il clima sarà più mite.

pandoro lievito di birra

Quindi, dato che avevo deciso che avrei voluto fare il pandoro o il panettone, ho pensato di farlo col lievito di birra.
E qua tutti i puritani del lievito madre chiuderanno il post.
Vabè.
Avevo pensato di "riprodurre" qualcosa che potesse sopperire al lm preparando in anticipo una biga, esattamente come faccio per la focaccia e come faccio ora per fare i croissant multicereali.
Poi, pochi giorni fa, sul blog Fables de Sucre, hanno pubblicato una ricetta con esattamente queste caratteristiche per realizzare il pandoro.
Allora ho pensato di provare direttamente quella, senza stare a ribilanciare da zero una ricetta.

Quindi, per la ricetta vi rimando al loro blog e vi segno le mie note :)

pandoro lievito di birra ricetta


"Problemi" riscontrati & osservazioni:

1. GRANDEZZA STAMPO: Ho uno stampo di alluminio di Decora che avevo acquistato l'anno scorso e non ricordavo per quanto pandoro fosse: per calcolarlo è sufficiente riempire d'acqua lo stampo: il peso dell'acqua diviso per 3 vi dirà per quanto impasto è il vostro stampo. Ricordate che dovete aggiungere un 10% al peso scritto sullo stampo, per recuperare l'acqua che evapora in cottura: il mio stampo era da 750 gr. quindi porta 825 gr. di impasto. Io in realtà ne ho messo meno perché ho fatto i 2/3 della ricetta, infatti l'ho infornato quand'era a 3 cm dal bordo.

2. TRATTAMENTO STAMPO: Il mio stampo è in alluminio e pertanto, prima di essere utilizzato va "bruciato": andrebbe messo nel forno alla massima temperatura spennellato di burro per 2/3 volte e poi ripulito (fonte: Menta e cioccolato - gruppo Fb). Io per evitare la puzza l'ho messo una volta nel forno al massimo da solo ed infatti non è servito a niente.

3. FARINA: Ho usato come farina la Garofalo W350 ma non mi ha soddisfatto per niente. Leggendo la scheda tecnica ho seri dubbi riguardo la veridicità di tale numero... insomma, ha solo 13,5 gr. di proteine?!

4. TEMPISTICA: L'impasto ci ha messo più di 8 ore a triplicare, sia per il primo che per il secondo impasto: nel mio forno con la lucina accesa ce ne ha messe tra le 10 e le 12. Questo penso sia normale dato che il lievito effettivo è meno di un grammo (la biga avanza).

5. IMPASTO: Col primo impasto non ho avuto problemi, anzi: seguendo le indicazioni riportate è stato facile e anche veloce. Forse la pirlatura non era perfetta, ma quella è la mia mancanza di manualità. Con il secondo impasto invece... ehm ho avuto qualche problemuccio... tutto bene fino a metà emulsione, dopodiché l'impasto probabilmente ha iniziato a scaldarsi e non puliva più la ciotola. Alla fine mi sembrava un inferno, non riuscivo a recuperare l'incordatura... ci ho dato di foglia a manetta con tanto di surgelati attorno la ciotola, non vi dico che numeri! Però ho recuperato l'impasto :D ho parlato e messo nello stampo.


6. COTTURA: ho seguito le indicazioni ma il pandoro mi è rimasto un tantino duretto sopra (cioè sotto... insomma sulla base che era scoperta) quindi la prossima volta devo tener d'occhio o al massimo spennellare con un po' di burro non appena lo tolgo dal forno. Ricordatevi di toglierlo dallo stampo dopo circa un'ora da quando lo avete tolto dal forno, altrimenti rischiate di non riuscire a staccarlo.

7. COPERTURA: Avevo letto sulla ricetta di Montersino che il pandoro una volta freddo andava lucidato con del burro di cacao, cosa che qui non si fa. Secondo me aiuterebbe a far aderire lo zucchero a velo, ma dovrei provare per averne la certezza. Ah, per la copertura, l'ho infilato in un sacchetto con un po' di zucchero e ho agitato per bene... copertura uniforme fatta!

ricetta pandoro lievito di birra

8. GUSTO: e' buonissimo!!! E' il migliore pandoro che abbia mai mangiato, ma assume il suo caratteristico sapore se  LASCIATO RIPOSARE ALMENO UN GIORNO e se si usa zucchero vanigliato!


Spero tanto che questo post vi possa essere utile, e vi auguro un felice 2016.

Ogniricciouncapriccio

Commenti

  1. GRAZIE ANCHE A TE PER L'ANNO CHE STA FINENDO!!TI AUGURO UN MERAVIGLIOSO 2016. BACI SABRY

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  2. Tesoro, l'importante è non arrendersi e chissà che il prossimo anno non farai amicizia con il lievito madre..allora si che sarà tutt'altra cosa ^_*
    Buon anno nuovo e tanti auguri anche ai tuoi cari <3

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    1. Avevo fatto amicizia, ma ahimè la vita un po' di qua e un po' di là mi ha fregato :(

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  3. Happy new year...cara Laura, l'importante é non arrendersi mai, sei stata bravissima complimenti!
    Un abbraccio Laura<3<3<3

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  4. Nel filmato ho visto "due gelide manine", timorose che si apprestavano a tagliare un meraviglioso pandoro. Immagino già il sapore e mi viene l'acquolina alla bocca. Sei provocante con i tuoi dolci eh, lo sai, io sono un uomo "dai facili dolciumi"!!!!
    Ora le feste son quasi terminate e comincia la dieta, posso rimettere in azione la bilancia!!!
    Scherzi a parte, ormai sei quasi al top della bravura!!!

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    1. eh beh, avevo il terrore di vedere un bucone nel mezzo! :D IL top della bravura p ancora lontano, comunque ti ringrazio per la fiducia, spero di non deludere le tue aspettative!

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